“La plusdotazione rappresenta solo la possibilità di realizzare il proprio potenziale, non è il risultato di per sé”
W. Stern, 1916
Possiamo definire la plusdotazione (giftedness) come: una complessa costellazione di caratteristiche personali, genetiche e comportamentali che si esprimono, o hanno la potenzialità per esprimersi, in determinate aree, in un dato momento temporale e in una specifica cultura. (Keating, 2009; Worrel e Erwin, 2011)
La plusdotazione è una caratteristica di funzionamento riscontrabile in circa il 2% dei bambini o dei ragazzi (Orsini, Pezzuti, & Picone, 2013; Kaufman & Kaufman, 2011).
I plusdotati rappresentano quindi una parte rilevante della popolazione in età evolutiva che necessita di essere correttamente riconosciuta.
Il Consiglio Europeo nelle linee guida del 1994, ha affermato che rilevare la plusdotazione in un bambino o in un ragazzo significa riconoscere una caratteristica individuale, necessaria per rispondere in maniera adeguata ai bisogni del bambino/ragazzo al fine di offrire le migliori opportunità di crescita e di sviluppo delle proprie abilità.
Il riconoscimento della plusdotazione attraverso una valutazione, rappresenta quindi il primo e necessario passo per raggiungere il pieno benessere ed un equilibrato sviluppo del bambino, dal punto di vista cognitivo, emotivo e sociale.
La National Association for Gifted and Talented Children (NAGC-UK), col termine «gifted», «iperdotato» o «plusdotato» si riferisce a: “persone che mostrano, o hanno il potenziale per mostrare, se confrontati coi loro pari, un livello eccezionale di performance in una o più delle seguenti aree:
- Abilità intellettiva generale
- Specifica attitudine scolastica
- Pensiero creativo
- Leadership
- Arti visive e dello spettacolo
Un elemento necessario, ma non sufficiente, per la rilevazione della plusdotazione è una prestazione elevata ai test di intelligenza (Stenberg, Jarvin, & Grigorenko, 2011). Il QI non è infatti in grado di definire in maniera univoca la plusdotazione, ma si pone come indicatore probabile della sua presenza (Pfeiffer, 2015).
Considerando l’approccio psicometrico, per un profilo di plusdotazione è necessario un QI di 130 o superiore (Robinson, Zigler, & Gallagher, 2000).
L’intelligenza nel bambino plusdotato non è solo maggiore in alcuni ambiti rispetto a quella dei pari ma è qualitativamente diversa
(Lubart & Zenasni, 2010)
Caratteristiche dei plusdotati
Dall’osservazione dei bambini/ragazzi plusdotati, tenendo conto dell’unicità individuale, possiamo sottolineare le seguenti caratteristiche comuni:
- Intelligenza superiore o molto superiore alla norma
- Capacità molto superiori ai pari età in uno degli ambiti accademici (matematica, lingua, ecc.)
- Forte motivazione ad apprendere che però può essere dominio specifica e non applicarsi a tutti gli ambiti
- Asincronia tra lo sviluppo emotivo e quello cognitivo a favore di quest’ultimo
- Creatività in uno o più ambiti
- Capacità di Leadership
E’ possibile rilevare anche le seguenti caratteristiche di comportamento del bambino/ragazzo plusdotato
- Curiosità
- Non ama la routine
- Cambia spesso interessi
- Sviluppo precoce del linguaggio
- In genere precoce nell’acquisizione del linguaggio e della letto-scrittura
- Asincronia tra osservazioni acute e comportamento infantile
Come si manifesta la plusdotazione
Osservando i bambini/ragazzi plusdotati è evidente una modalità di funzionamento diversa dai pari che si esprime attraverso:
- La precocità e velocità di apprendimento
- Lo stile di apprendimento
- L’intensa emotività
Funzionamento cognitivo dei gifted
- I gifted hanno una capacità di elaborazione analogica notevole, con modalità più rapide, una memoria a breve termine doppia rispetto agli standard e una memoria a lungo termine molto al di sopra degli standard. Il pensiero analogico mette in relazione una cosa con l’altra, cercando analogie o diversità. È laterale, perché si allontana dalla linea logica con giochi di metafore, visualizzazioni, similitudini. È utile per aprire nuove vie.
- Prediligono un Pensiero Divergente, l’attitudine di poter trovare soluzioni alternative, originali e innovative a situazioni con le quali si confrontano.
- L’intuizione è una loro caratteristica, avendo la tendenza ad applicare delle soluzioni piuttosto che a spiegarle.
- Hanno un pensiero arborescente, la tendenza a pensare ramificando i pensieri (aprendo parentesi).
- Utilizzano maggiormente l’emisfero destro, quello che tratta le informazioni in maniera globale, simultanea e gestisce le emozioni, che non l’emisfero sinistro, quello che analizza e scompone le informazioni in maniera sequenziale.
- Sembra, inoltre, che il loro cervello riceva una maggiore quantità di informazioni nello stesso momento e che lo scambio tra i due emisferi avvenga più rapidamente
Genio e talento sono il risultato della natura o della cultura?
La plusdotazione è una caratteristica ereditaria, determinata da condizioni genetiche e neurobiologiche. Ma l’espressione del potenziale è fortemente influenzato dai fattori ambientali ed educativi con cui il bambino/ragazzo si relaziona nel corso del suo sviluppo. Riassumendo:
- Natura/cultura
- Genetica ed epigenetica
- Catteristiche neurobiologiche
- Negli ultimi 15 anni gli studi si sono focalizzati oltre che sul ruolo dell’intelligenza, anche sul ruolo della creatività e delle capacità cognitive, della motivazione, dell’istruzione, del curriculum in relazione con le influenze dei contesti, famiglia, scuola e comunità (Pfeiffer, 2013)
La definizione di Alto Potenziale Cognitivo è strettamente correlata al contesto culturale e al periodo storico nei quali qualità, talenti ed attitudini sono considerati rilevanti.
I fattori ambientali che incidono sullo sviluppo del potenziale del bambino sono:
- Ambiente familiare più o meno favorevole all’apprendimento,
- Qualità del clima familiare,
- Requisiti dell’istruzione,
- Clima in classe ed eventi significativi – positivi o negativi.
(Tannenbaum, 2000; Sternberg e Davidson, 2003; Keating, 2009; Pfeiffer, 2012; Sternberg et al., 2011).
Bibliografia
KEATING D.P., Developmental science and giftedness: An integrated life-spanframework. The development of giftednss and talent across the life span, Washington (DC), APA, 2009.
MORMANDO F., Altissimo potenziale intellettivo. Strategie didattico-educative e percorsi di sviluppo dall’infanzia all’età adulta. Erikson, 2022
ORSINI, A., PEZZUTI L., PICONE L., Wechsler intelligence scale for children, quarta edizione, WISC-IV, Firenze, Giunti, 2012.
PFEIFFER S.I., Essentials of Gifted Assessment, Hoboken, Wiley, 2015
SARTORI L., CINQUE M. Gifted. Conoscere e valorizzare i giovani plusdotati e di talento dentro e fuori la scuola, Roma, Edizioni Scientifiche Ma.Gi. srl, 2019
STERN W., “Psychologische Begabungsforschund und Begabungsdiagnose” in P. Petersen (a cura di), Der Aufstieg der Begabten, Leipzig, Teubner, 1916.
STERNBERG R.J., JARVIN L., GRIGORENKO E.L., Explorations in giftedness, New York, Cambridge University Press, 2011
TANNENBAUM A.J., “A history of giftedness in school and society”, in K.A. Heller, F.J. Monks, R.J. Sternberg, R.F. Subotnik, International Handbook of Giftedness and Talent, Oxford, Elsevier Science, 2000
WORRELL F.C., ERWIN J.O., Best practices in identifying students for gifted and talented education programs, “Journal of Applied School Psychology”, 2011
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